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Salvatore Ferragamo (Bonito, 1898 - Firenze, 1960) negli anni '20 in America disegna e realizza scarpe per le star del cinema hollywoodiano. Per creare calzature che calzino alla perfezione studia anatomia umana, ingegneria chimica e matematica all'università di Los Angeles. Nel 1927 si trasferisce a Firenze mantenendo rapporti con il mercato americano. Fallito con la crisi del '29 si rivolge al mercato interno e nel '38 acquista Palazzo Spini Feroni sede dell'azienda. Nel 1995, Wanda Ferragamo e i suoi sei figli inaugurano nella sede il Museo Salvatore Ferragamo. 

Quello del calzolaio non è un mestiere umile ma implica tanta capacità manuale e creativa. E innovazione e creatività si associano da sempre al nome Ferragamo, una vita fatta di coraggio, di passione per il proprio lavoro, di voglia di migliorarsi e di non arrendersi mai. 

"La cultura di un paese è fatta anche dalla cultura e dalla storia delle proprie imprese. La storia per un'impresa è un elemento importante per differenziarsi dalla concorrenza e per acquistare e mantenere la fiducia del mercato. Se un'azienda ha storia, vuol dire che i suoi valori e i suoi prodotti valgono. Conservare quindi le testimonianze di quello che ha reso grande l'azienda e promuoverne la conoscenza è un modo per far capire al pubblico e non solo ai clienti che i fondamenti di quell'azienda non sono effimeri, ma sono il risultato di persone, di tecniche di lavorazione, di cura nell'uso dei materiali e dei dettagli". 
"Il lusso non può morire, perchè ci sarà sempre un gruppo, più o meno ristretto di persone, che potranno permettersi il meglio sul mercato a un prezzo elevato. Questo è il business. Nel caso però di un museo di un marchio internazionale del lusso, questo ha un significato diverso: non è solo il sinonimo della qualità e di alto costo, ma anche di profonda cultura". 

- tratto da un'intervista a Stefania Ricci, direttrice del museo Ferragamo -

Palazzo Spini Feroni
Sede del Museo Salvatore Ferragamo

Palazzo Spini Feroni
(foto d'epoca)





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