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In questi giorni a Lariofiere si sta svolgendo RistorExpo con tanti ospiti prestigiosi e autorevoli che ci stanno parlando di sostenibilità. 25 edizioni e oltre 200 espositori, numeri importanti.

Questa edizione vede conferire il premio alla carriera allo chef Alfonso Iaccarino, maestro del ristorante Alfonso 1890 a Sant'Agata sui due Golfi, che ci ricorda come il cibo ci porta in una dimensione di bellezza e qualità della vita insieme. O meglio dovrebbe, e vediamo perché con questa sua semplice riflessione.

"Serve tempo per la terra, per rispettare il ritmo delle stagioni, per far crescere gli animali. Se fino a 50 anni fa per far diventare grande un pollo servivano 8 mesi, adesso dopo 40 giorni già è pronto per il mercato. Abbiamo cambiato tutto il sistema alimentare e lo abbiamo fatto in fretta, nell'arco di due generazioni. Siamo passati dal consumare carne rossa ogni due o tre settimane, a mangiare proteine animali tutti i giorni e non sono le stesse di 50 anni fa. E non è solo una questione di gusto, ma anche di salute e di risorse. Un chilo di carne di manzo assorbe dal pianeta l'equivalente di un ettaro coltivato a fagioli, ma basta per un pranzo di pochi amici, mentre con un ettaro coltivato si imbandisce per un paese. All'inizio, quando mi sono occupato di questi temi qualcuno mi ha deriso, dice lo chef Iaccarino, invece a livello internazionale è stato un successo perché questo Paese ha risorse straordinarie custodite da piccole preziose imprese che vanno difese."

"Ciò che è buono, in modo oggettivo, etico e con immediata evidenza di sapore è sostenibile. Tutto il resto è inutile."

                                                                                                  Davide Scabin e Cristiano Tomei


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