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Franciacorta VS Prosecco?

Tempo di brindisi, di riunioni con gli amici e di celebrazioni per salutare l'anno che va e dare il benvenuto a quello che viene; tempo quindi di bollicine perché la "bolla" non può mai mancare per un brindisi a regola d'arte. Cosa scegliere allora tra Champagne, Franciacorta e Prosecco? Ovviamente tutte e tre le scelte resteranno validissime per il vostro brindisi, ma se vogliamo restare nel "Made in Italy", la scelta dovrà cadere principalmente tra Prosecco e Franciacorta. Oggi voglio parlarvi del meno blasonato Prosecco e chiarire un pò le idee ai non addetti ai lavori sulle differenze principali tra l'uno e l'altro. 
1) Il Franciacorta è uno spumante "metodo classico" che vive una vinificazione completamente diversa rispetto ad un Prosecco che, invece, nasce con il sistema definito “metodo charmat” o “martinotti”.
Il metodo classico è il sistema, per intenderci, che impone al vino di rifermentare in bottiglia per farti apprezzare la finezza del “perlage”, ovvero, la bellezza di bollicine fini e persistenti. Di metodo classico ne esistono diversi tipi in Italia e, per di più, di provenienze e uve diverse, ma il Franciacorta, tra i metodo classico, è tra i più conosciuti dal grande pubblico e spesso confrontato con il Prosecco proprio perché anch’esso famoso al mondo degli appassionati.
2) Noterete una prima differenza alla vista. Il Franciacorta avrà una bollicina sottile e persistente e noterete una lenta salita delle bolle verso l’alto. Il prosecco, invece, avrà una bollicina a grana meno fine e sarà più immediata nel movimento verso l’alto. Se, oggi, però, molti Prosecco hanno un perlage così fine da potere trarre in inganno anche il più preparato degli esperti, il naso non mente: 
3) il Franciacorta presenterà fragranze di lieviti, biscotteria, pane tostato e crema con sfumature di spezie leggere, frutta secca e disidratata. Al contrario, invece, il prosecco vi conquisterà il naso con un piacevole profumo floreale e fruttato, dove sarà facile riconoscere odori di rose, gelsomino, pera, mela, cedro e melone.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI TRA I DUE VINI.
FRANCIACORTA DOCG
RegioneLombardia
Area di produzione: provincia di Brescia
UveChardonnay e/o Pinot Nero (è permesso l'uso anche del Pinot Bianco fino ad un massimo del 50%)
Metodo di produzione: metodo classico / rifermentazione in bottiglia
Tipologie: Pas Dosé, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Dry, Demi-Sec
Nasolievito e pasticceria secca, confetture, fiori appassiti, note di agrumi e di frutta secca
Palatosapido e di piacevole freschezza, carbonica cremosa ed elegante
Abbinamento: pescato, carni bianche, salumi raffinati, risotti mediamente elaborati
PROSECCO SUPERIORE DOCG
RegioneVeneto
Area di produzione: tra Conegliano e Valdobbiadene
UveGlera (è permesso l'uso anche di uve minori da disciplinare)
Metodo di produzione: metodo charmat o martinotti / autoclave
Tipologie: Brut, Dry, Extra Dry
Nasofloreale, gelsomino, rose bianche, erbe aromatiche, frutta fresca, pera, mela, albicocca
Palatosapido e di piacevole freschezza, carbonica cremosa
Abbinamento: cridutà di pesce, salumi, formaggi freschi, uova

Conegliano Valdobbiadene è un piccolo territorio collinare disteso tra Venezia e le Dolomiti. Un paesaggio storico, ritratto dai maggiori paesaggisti veneti. Un luogo disegnato da alture impervie, punteggiate di borghi medievali e ricamate a mano dall'opera tenace di vignaioli sapienti.


Grazie a questa simbiosi perfetta tra uomo e natura, Conegliano Valdobbiadene è diventata la terra del Prosecco Superiore, oggi candidata a Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Il connubio tra le popolazioni e il territorio ha creato qui un luogo unico al mondo, dando vita a un modello di sviluppo rurale e culturale dove bellezza, storia ed ecosostenibilità convivono in armonia, da secoli.



Colline di Valdobbiadene


I 440 chilometri quadrati delle colline di Conegliano e Valdobbiadene saranno rappresentati da un logo predisposto da un team di esperti e con la firma del protocollo d'intesa tra i 28 comuni delle "Terre Alte" della Marca e la Regione per la tutela paesaggistica del territorio. Dunque ci sono tutte le carte in regola per entrare nell'Unesco: si sta candidando non un vino, ma un paesaggio, un mix di natura, storia, cultura e arte che rende le colline di questi posti un sito unico al mondo per bellezza e produttività. Un sito che è la carta d'identità del Veneto e che merita di diventare patrimonio di tutta l'umanità.


Non ci resta allora che fare ... 
Tanti auguri! 

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