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Richard Prince - 1982
Picasso diceva che i bravi artisti copiano mentre i geni rubano. Richard Prince, americano, è sicuramente un genio oltre che un artista di talento. La sua tecnica consiste infatti nel rubare, poi nel trasformare e riciclare la refurtiva in mille modi diversi e ottenere comunque straordinarie opere d'arte. Prince ha realizzato tanti tipi di lavori, quadri con barzellette sentite raccontate da altri, sculture con cofani di auto, probabilmente rubati, fotografie di foto apparse su riviste. La serie di fotografie più belle e riuscite sono quelle copiate dalla pubblicità delle Marlboro, quelle con i cowboy. L'idea è abbastanza geniale per due motivi. Primo, perchè la Marlboro non gli farà mai causa, vergognandosi dei danni alla salute provocati dal fumo e intuendo in fondo che il furto di Prince non rappresenta altro che pubblicità e tumore gratis. Secondo, perchè semplicemente rifotografando quella pubblicità, esponendola ingrandita e incorniciata in un museo o in una galleria l'artista la trasforma in arte. Come mai quando vediamo la pubblicità delle sigarette per strada non la consideriamo arte e quando la vediamo in un museo firmata Prince sì? Forse perchè partiamo dall'assunto che Prince sia un artista? Non credo, visto che al di fuori del mondo dei musei e delle gallerie lo conoscono in quattro gatti. E allora? Il motivo sta più probabilmente nel fatto che Prince scava dentro la memoria collettiva di tutti noi, utilizzando immagini ben riconoscibili, come del resto hanno fatto gli stessi esperti pubblicitari della casa di tabacco. I cowboy non solo ci fanno venire in mente il Marlboro Man, ma ci ricordano anche i film di John Ford, John Wayne, l'America assoluta del western, la nostra infanzia, le nostre fantasie. (...) Prince, come un Robin Hood dell'arte contemporanea, ruba ai ricchi per dare ai poveri. Ruba alla grande corporazione del tabacco ciò di cui questa si era già appropriata causando danni irreparabili alla salute dei fumatori: il mito del West e la natura del paesaggio americano. Prince ci ridà il mito purificato, gratis, senza nessuna controindicazione, senza la scritta che il fumo uccide o fa venire il cancro ai polpacci. Così, invece di farci venire voglia di fumare, ci fa venire voglia di sognare. 
(estratto del Capitolo XII - Lo potevo fare anch'io - F. Bonami)

 


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