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Io amo il parquet. E voi?!


Ristrutturare casa è un pò come dipingere e creare, perché si compiono delle scelte, che inevitabilmente andranno ad influire sul risultato finale dell'opera, in termini certamente di estetica ma anche di funzionalità, considerando che ci sono vere e proprie linee di pensiero e filosofie che influenzano come disporre mobili o come comportarsi con i colori, tra le più famose il feng shui e la danese Hygge. La prima è un'antica arte taoista della Cina che insegna ad organizzare lo spazio abitativo in modo armonico e benefico per la salute fisica e mentale; la seconda, di difficile traduzione ma rimandabile a qualcosa come "accogliente", mira a creare un'atmosfera piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall'affetto delle persone care nella propria casa. In Danimarca è considerato un fattore talmente determinante per la felicità che alcune università del Regno unito e degli Stati Uniti hanno iniziato ad offrire dei corsi in merito. 
Io adoro il parquet, e quando abbiamo dovuto scegliere il pavimento della nostra nuova casa, non abbiamo avuto dubbi. E' stato invece difficile scegliere quale potesse andare bene in relazione al tipo di casa e arredamento che avevamo in mente; abbiamo quindi consultato diversi fornitori, abbiamo ragionato sull'effetto finale del parquet considerando la luminosità dei locali, che certamente ne altera la percezione iniziale della tonalità. Alla fine abbiamo optato per un parquet di rovere abbastanza chiaro, stile norvegese, effetto grezzo con nodi a vista: siamo entusiasti nella nostra scelta!

Ecco qualche curiosità su questo materiale definito solitamente "caldo", in realtà ha molti altri pregi.

Il legno è un materiale naturale molto resistente che grazie alle sue proprietà isolanti, termiche ed elettriche è da sempre stato impiegato dall'uomo per soddisfare i propri bisogni per le costruzioni, l’utensileria, come sorgente di calore, per la nautica etc.
Il legno veniva impiegato dagli Egizi e dai Vichinghi per difendersi dal freddo e dagli insetti già nel 3000 a.C., anche se le origini del termine “parquet” sono in realtà francesi. Già nel XII-XIII secolo in Francia si utilizzavano legni di rovere e di ulivo per la posa, e già nel XIV secolo si impiegava la tecnica a due strati, uno di supporto e uno per il rivestimento, per le pavimentazioni di case e chalet. Ma il primo vero “parquet” risale al 1534 quando alla corte del re Francesco I, l’architetto Jules Menard fece costruire il primo vero pavimento in legno.
Il termine “parquet” deriva da “parc”, ovvero parco, e inizialmente si utilizzava per indicare gli spazi dedicati ai convegni, tanto che la sala riunioni di Luigi XIV si chiamava proprio “Parquet”, e poiché era pavimentata in legno, portò il vocabolo a trasformarsi in sinonimo di “pavimento in legno”. Nel XVII secolo il parquet era già diventato di moda nelle case di lusso e si utilizzavano i legni di rovere, faggio, acero, noce, castagno e di ciliegio.
I pavimenti in legno, quando non trattati con oli sintetici, vernici o cere che ne ostruiscono i pori o comunque se lavorati con prodotti che ne salvaguardano le proprietà, oltre ad essere molto facili da pulire, assicurano un buon isolamento termico, quindi mantengono gli ambienti caldi in inverno e freschi d’estate, e anche un buon isolamento acustico, per cui attutiscono il rumore da calpestio.

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