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I want to break free! Era il 1984 e Freddie Mercury inneggiava alla LIBERTA'.
LIBERTA': di coscienza, di culto, di stampa, di spirito, di pensiero, di espressione, di amare...
LIBERTA': la facoltà naturale che ha l'uomo, in quanto responsabile delle proprie azioni, di agire o meno in un modo o nell'altro all'interno della società...
Quando si perde la LIBERTA', dopo la si ama sempre di più perchè si capisce che cosa significhi esserne privato.
LIBERTA' E' ASSENZA DI COSTRIZIONI.

Libertà è anche ciò che ci porta verso il cielo: volare è il supremo atto della libertà, che rimane, in ogni caso, soprattutto una questione "di testa", di percezione personale. Quando un uccellino è in gabbia, anela alla libertà: tutto ciò che è al di fuori, irraggiungibile, diventa meraviglioso. Se però non ci fossero le sbarre, quella che era una gabbia diventa un nido e la voglia di tornarci sarebbe più forte del desiderio di fuggire.


E a proposito di libertà, cosa c'è di più bello di un cielo azzurro??? Un cielo pieno di nuvole! Gavin Pretor-Pinney non ha dubbi. Perchè le nuvole sono movimento e teatralità, universo cangiante di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all'orizzonte, ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili. L'osservazione delle nuvole è un esercizio di libertà, come scrive il cloudspotter più famoso del mondo: "Le nuvole sono per noi la poesia della natura e costituiscono lo spettacolo più egualitario del mondo naturale, perchè ciascuno le può interpretare a proprio piacimento nei modi più fantastici". Pretor-Pinney ha fondato la "Società per l'apprezzamento delle nuvole": www.cloudappreciatinsociety.org e pubblicato anche il libro: Cloudspotting, una guida per i contemplatori di nuvole, divenuto in breve tempo un caso letterario. 


"Ho sempre amato contemplare le nuvole. Niente in natura può competere con la loro mutevolezza e la loro scenografica teatralità. Niente possiede la stessa bellezza effimera e sublime". "Se certi meravigliosi tramonti dietro una cortina di altocumuli dovessero dispiegarsi in cielo solo una volta ogni venticinque anni, entrerebbero senza dubbio a far parte delle leggende di tutti i tempi. Eppure, la maggior parte della gente sembra accorgersi appena delle nubi, quando non le considera addirittura un difetto che compromette la perfezione di un giorno d'estate". 
Leonardo da Vinci ha definito le nuvole "corpi senza superficie": le nubi sono infatti realtà vaghe, effimere, fantasmatiche: ne distinguiamo la forma, eppure è quasi impossibile individuarne l'inizio e la fine.
In molte religioni la nuvola è ritenuta sacra. Il Messia è detto nella mitologia ebraica "figlio di una nube". Nell'Induismo le nuvole sono considerate "cugine degli elefanti sacri". E in Iran, se una persona ha fortuna, si dice che ha il cielo pieno di nuvole.
Dal manifesto dei "cloudspotter": 
esortiamo tutti coloro che sono disposti ad ascoltarci: alzate gli occhi, stupitevi della bellezza effimera e vivete con la testa tra le nuvole. Intendiamo ricordare a tutti che le nuvole denotano gli umori dell'atmosfera ed equivalgono alle espressioni del volto umano. Per contemplare al meglio le nuvole consigliamo un punto di osservazione sopraelevato: un grattacielo di città funziona bene quanto una catena montuosa di straordinaria bellezza. La cosa più importante è lo stato d'animo con il quale ci si dispone a contemplare il cielo. I contemplatori di nuvole non aspirano a catalogare gli oggetti della loro passione: ci pensano già i meteorologi a classificarli a seconda del genere, della specie e della varietà. E' un impegno che quegli specialisti chiamano lavoro. La nostra è un'occupazione assai più piacevole e riflessiva, tale da condurre chi la pratica a una conoscenza più profonda del mondo fisico, emotivo e spirituale. 


"Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo perchè è là che siete stati ed è là che vorrete tornare". 
- Leonardo da Vinci -



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