Maison Ruinart sarà la prestigiosa protagonista di Identità di Champagne 2017 all'appuntamento come di consueto con Identità Golose. 9 grandi cuochi italiani proporranno le proprie creazioni gastronomiche abbinate allo Champagne Rosé. Ma conosciamolo meglio!
La Maison Ruinart nasce nel 1729, nel cuore del XVIII secolo, in un momento in cui emerge in Francia un nuovo art de vivre. Il secolo precedente, quello del Re Sole Luigi XIV, aveva inventato una civiltà del fasto. Il secolo della Maison Ruinart inventa una civilizzazione del gusto. Un gusto fine ed elegante, leggero e sofisticato, delicato e raro, dedicato in tutto e per tutto ai piaceri dei sensi e dello spirito. Il vin de bulles è una delle migliori espressioni di questo periodo aureo, l'occasione per istanti eccezionali riservati a conoscitori e pochi eletti. È in questo clima di raffinatezza che Ruinart conosce i suoi primi successi, ed è a questo periodo che si è creato il gusto Ruinart. Non a caso il 1729 è l'anno successivo al 1728, in cui Luigi XV autorizzò con decreto reale il trasporto dei vini in bottiglie, gettando le basi per la commercializzazione dello Champagne.
Il vitigno Chardonnay è l'anima della Maison Ruinart. Le sue uve, provenienti soprattutto dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, sono il fulcro di tutte le sue Cuvée. Dom Ruinart ne è l'emblema, ed è lo Champagne nato nel 1959 per celebrare la figura di Dom Thierry Ruinart, zio di Nicolas, fondatore della Maison.
Sapete che il corallo brillante di Ruinart Rosé deriva da una tecnica di produzione che solo nella Champagne può essere utilizzata? Ossia aggiungere all'assemblaggio un 18-19% di vino Pinot Noir vinificato in rosso. Ecco allora il delicato Ruinart Rosé, fruttato e aromatico con la sua elegante sensualità grazie al connubio tra lo chardonnay (45%) e il pinot noir.
La Maison Ruinart nasce nel 1729, nel cuore del XVIII secolo, in un momento in cui emerge in Francia un nuovo art de vivre. Il secolo precedente, quello del Re Sole Luigi XIV, aveva inventato una civiltà del fasto. Il secolo della Maison Ruinart inventa una civilizzazione del gusto. Un gusto fine ed elegante, leggero e sofisticato, delicato e raro, dedicato in tutto e per tutto ai piaceri dei sensi e dello spirito. Il vin de bulles è una delle migliori espressioni di questo periodo aureo, l'occasione per istanti eccezionali riservati a conoscitori e pochi eletti. È in questo clima di raffinatezza che Ruinart conosce i suoi primi successi, ed è a questo periodo che si è creato il gusto Ruinart. Non a caso il 1729 è l'anno successivo al 1728, in cui Luigi XV autorizzò con decreto reale il trasporto dei vini in bottiglie, gettando le basi per la commercializzazione dello Champagne.
Il vitigno Chardonnay è l'anima della Maison Ruinart. Le sue uve, provenienti soprattutto dalla Côte des Blancs e dalla Montagne de Reims, sono il fulcro di tutte le sue Cuvée. Dom Ruinart ne è l'emblema, ed è lo Champagne nato nel 1959 per celebrare la figura di Dom Thierry Ruinart, zio di Nicolas, fondatore della Maison.
Sapete che il corallo brillante di Ruinart Rosé deriva da una tecnica di produzione che solo nella Champagne può essere utilizzata? Ossia aggiungere all'assemblaggio un 18-19% di vino Pinot Noir vinificato in rosso. Ecco allora il delicato Ruinart Rosé, fruttato e aromatico con la sua elegante sensualità grazie al connubio tra lo chardonnay (45%) e il pinot noir.
Sabler o Sabrer?
Sabler? Bere in un sol sorso, spiegano i dizionari francesi del XVIII secolo. Bere in abbondanza, aggiungono quelli del XIX.
Sabrer? Decapitare una bottiglia di Champagne con un colpo di sciabola ("sabre", in francese). L'usanza risalirebbe agli Ussari della guardia napoleonica che amavano far saltare il tappo con un elegante e virile colpo di lama per festeggiare una vittoria. Numerose bottiglie di Ruinart sono cadute così sul campo e la formula è rimasta come sinonimo di feste e celebrazioni.
Sabrer? Decapitare una bottiglia di Champagne con un colpo di sciabola ("sabre", in francese). L'usanza risalirebbe agli Ussari della guardia napoleonica che amavano far saltare il tappo con un elegante e virile colpo di lama per festeggiare una vittoria. Numerose bottiglie di Ruinart sono cadute così sul campo e la formula è rimasta come sinonimo di feste e celebrazioni.
Nel Déjeuner d'huîtres, il celebre quadro di Jean-François de Troy dipinto nel 1735, gli ospiti rimangono estasiati nel vedere la spuma sgorgare dalla bottiglia di Champagne e il tappo volare come un missile. "Parte, si ride, colpisce il soffitto", si entusiasma Voltaire nel giornale "Le Mondain" nel 1736, qualche anno dopo la nascita della maison Ruinart.
Da allora gli amanti di questo vino hanno sviluppato l’arte di domare il tappo e la sua esuberanza: togliere la gabbietta, liberarlo delicatamente con una mano sicura e piccole pressioni, decise ma lente. La ricetta? Un po' di forza, e una grande abiltà...
Che cosa concluderne? Entrambi i modi, quello esplosivo e quello trattenuto, sono validi. L'importante è ascoltare il proprio gusto e umore.
Ogni anno la Maison Ruinart dà carta bianca a un artista.
L'olandese Erwin Olaf è stato particolarmente attratto da questa forma di libertà. Così nel 2016, durante la sua prima visita a Reims, Erwin è rimasto talmente affascinato e colpito dalla profondità e dall'immensità delle crayères, le antiche cave di gesso, che ha deciso di concentrarsi sui dettagli della loro formazione naturale preistorica e sulle tracce lasciate dall'uomo. Erwin ha così raccontato, attraverso il suo obiettivo, la storia inedita delle cantine della Maison Ruinart quale sito del patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO.
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