Passa ai contenuti principali
Sarà che per esorcizzare i primi freddi mi viene naturale parlare di mare, oggi esagero, vi parlo del Mar Morto, un sogno per tanti turisti e non solo, poiché riporta in tutto il mondo i suoi benefici sali.


Innanzitutto il nome mar Morto deriva proprio dal fatto che essendo notevolmente salata la sua acqua non consente alcuna forma di vita fatta eccezione per alcuni tipi di batteri. La salinità e di conseguenza la densità dell'acqua permette pertanto un galleggiamento quasi innaturale e nuotare risulta invece più difficoltoso. Si galleggia per il Principio di Archimede: l'acqua salata, essendo più densa di quella dolce, conferisce una spinta verso l'alto maggiore ai corpi che si immergono nel fluido. 365 i grammi di sale presenti in un litro di acqua del Mar Morto contro i 35 presenti nell'acqua degli oceani. La salinità aumenta con la profondità, fino a saturarsi, pertanto il sale precipita e si accumula sul fondo del mare. 


Situato nel punto più basso della terra, a 400 metri sotto il livello del mare, il Mar Morto israeliano può essere considerato la prima località termale sfruttata dall'uomo, già apprezzata da Cleopatra e dalla regina di Saba. Già allora era noto infatti che un trattamento a base di sali e di fanghi regala bellezza alla pelle e aiuta a restare in linea perfetta. Vediamo meglio le qualità curative di questo mare. Sicuramente queste si rivolgono in particolar modo alle malattie della pelle: il basso livello di raggi UV e l'alto tasso di ossigeno sono ottimi per la salute; l'alta concentrazione di minerali, tra cui calcio e magnesio, sono utili rimedi contro le allergie e le infezioni delle vie respiratorie; il bromo facilita il rilassamento, lo iodio ha effetti benefici sulle disfunzioni ghiandolari; il fango invece cura la pelle. 







Commenti

Post popolari in questo blog

Coconut Lover!? Presente!

Io adoro il COCCO , che oltre ad essere un frutto tropicale, è un alimento con un certo valore nutritivo. Oggi vi svelo qualche curiosità su questo frutto che troverete interessanti se come me siete Cocco Lovers! Il 'cocco ' così come noi lo conosciamo. La noce di cocco è il frutto della palma Cocos nucifera , unica nel suo genere: è una palma alta e snella che può raggiungere i 20-30 metri di altezza. Le sue foglie misurano circa 5 metri. Le foglie vecchie tendono a staccarsi naturalmente lasciando il tronco pulito (utile per gli agricoltori indigeni che salgono sui tronchi per raccogliere i frutti). La 'Coconut Palm' riesce a crescere in terreni anche molto poveri e sabbiosi, ma in un terreno fertile la resa è migliore e la pianta potrebbe produrre fino a 60-70 frutti (o noci) all'anno. Una palma da cocco può diffondere i suoi semi anche a migliaia di chilometri di distanza, grazie alle correnti marine che trasportano il frutto. Grazie anch...

I LOVE NY

Il font del logo è l'American Typewriter disegnato da Joel Kaden e Tony Stan nel 1974. In principio fu una t-shirt, il resto è storia. Parliamo del celeberrimo logo I Love New York con la metafora semiotica cuore/love, abilmente sfruttata dal marchio ed entrata nel linguaggio comune. "I LOVE NY" fu commissionato dal Dipartimento del Commercio di New York nel 1976 in occasione di un concorso pubblicitario bandito per lo sviluppo turistico dello stato di New York e non solo della città, come molti pensano. Fu il designer e illustratore newyorkese Milton Glaser, classe 1939, l'inventore del celebre logo. La Direzione governativa è riuscita, con questa campagna, a promuovere il riscatto di una città che all'epoca era in forte decadenza. Un trionfo senza precedenti, tanto che oggi il marchio è considerato l'archètipo dell'identità per il marketing urbano e per il branding di città e istituzioni pubbliche. Da qui le numerosissime declinazioni oggi evide...

Sfoderiamo gli sci e i Moon Boot?!

Neve a Cortina d'Ampezzo Dicembre, aprono gli impianti e i rifugi, iniziano le folli sciate e la stagione dello snowboard!!!  Il mio equipaggiamento per eccellenza quando penso ai weekend in montagna sono i miei preziosi Moon Boot rosa! Disponibili ormai in tutte le fogge, copiati e imitati anche da prestigiose case di moda.... ma quando sono nati effettivamente i Moon Boot?! Doposci Moon Boot Ambrosiano e Giancarlo Zanatta Rivestimento esterno in nylon impermeabile, gommapiuma come isolante termico, suola ovale e antiscivolo. 1970: in Italia, i fratelli Zanatta a capo di un'azienda di scarponi da sci lanciano una calzatura informale e da riposo. Ispirati all'abbigliamento degli astronauti sbarcati sulla luna nell'estate del 1969, i Moon Boot sono allo stesso tempo un'intuizione tecnica e imprenditoriale, quanto un fenomeno di moda e di costume. Interpreti perfetti di un turismo invernale divenuto fenomeno di massa, i Moon Boot sono semplici, ...