Chi non ha mai sentito parlare di oli essenziali? Che siano estratti da fiori, frutti, resine o cortecce, tutti gli oli essenziali hanno proprietà ed effetti, specifici. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Ogni pianta nasconde un cuore di sostanze aromatiche: gli oli essenziali, minuscole gocce di essenza presenti nelle foglie e nei fiori, nella buccia dei frutti, nelle gemme, nei semi, nella resina dei rami e del legno, persino nelle radici. Ogni volta che, schiacciando il petalo di un fiore o la buccia di un frutto, si sprigiona un profumo intenso, si libera un olio essenziale. In realtà, a dispetto del nome, gli oli essenziali non hanno consistenza oleosa ma volatile, e a contatto con l'aria evaporano all'istante. Diffondendosi nell'ambiente, penetrano nelle narici, oltrepassano le barriere olfattive, entrano in contatto con il sistema limbico del cervello, dove nascono le emozioni, stimolando piacevolmente i sensi. Sono di solito estratti per distillazione: allora la materia vegetale cede al vapore le sue sostanze volatili, che dopo la refrigerazione si separano dividendosi in tante goccioline, gli oli essenziali appunto.
Ogni olio essenziale, oltre ad avere un profumo intenso, è composto da un insieme di sostanze che, penetrando nella pelle, possono influenzare il funzionamento degli organi. Un esempio? Massaggiando la pianta dei piedi con una goccia di olio essenziale di menta, poco dopo se ne avvertirà il profumo nel respiro! (vero è però che i benefici riconducibili all'olfatto sono i primi a essere avvertiti perché il nostro naso, in stretto contatto con la "centrale operativa" del cervello, gli invia messaggi che investono la sfera psichica prima di quella organica).
L'uso di cospargersi il corpo di oli odorosi per alleviare disturbi fisici o psichici ha radici molto lontane. Terra d'origine dell'aromaterapia fu quasi certamente l'antico Egitto. Alcuni reperti risalenti al 4500 a.C. confermano che questo popolo usava oli profumati, cortecce, resine e spezie a scopo terapeutico, liturgico e divinatorio. Arrivando ai giorni nostri, tra le applicazioni più efficaci dell'aromaterapia c'è quella che unisce gli oli essenziali a principi attivi per creare cosmetici e profumi che favoriscono un generale stato di benessere.
Ma quanto un olio essenziale può essere davvero considerato "puro"?
La purezza di un olio essenziale dipende da alcune regole. Come quella di raccoglierlo proprio nel "momento balsamico", cioè nel periodo, persino nell'ora, in cui la concentrazione di principi odorosi è all'apice. L'estrazione, poi, non ammette perdite di tempo, ecco perché spesso sono distillati direttamente sul campo di raccolta. La loro composizione chimica cambia in base al luogo di provenienza e da pianta a pianta. Inoltre, più sono puri, minore sarà le quantità di olio essenziale che si ricava in fase di estrazione. Un caso su tutti, quello della rosa: per un solo litro d'olio essenziale ci vogliono due tonnellate di petali!
Ogni pianta nasconde un cuore di sostanze aromatiche: gli oli essenziali, minuscole gocce di essenza presenti nelle foglie e nei fiori, nella buccia dei frutti, nelle gemme, nei semi, nella resina dei rami e del legno, persino nelle radici. Ogni volta che, schiacciando il petalo di un fiore o la buccia di un frutto, si sprigiona un profumo intenso, si libera un olio essenziale. In realtà, a dispetto del nome, gli oli essenziali non hanno consistenza oleosa ma volatile, e a contatto con l'aria evaporano all'istante. Diffondendosi nell'ambiente, penetrano nelle narici, oltrepassano le barriere olfattive, entrano in contatto con il sistema limbico del cervello, dove nascono le emozioni, stimolando piacevolmente i sensi. Sono di solito estratti per distillazione: allora la materia vegetale cede al vapore le sue sostanze volatili, che dopo la refrigerazione si separano dividendosi in tante goccioline, gli oli essenziali appunto.
Ogni olio essenziale, oltre ad avere un profumo intenso, è composto da un insieme di sostanze che, penetrando nella pelle, possono influenzare il funzionamento degli organi. Un esempio? Massaggiando la pianta dei piedi con una goccia di olio essenziale di menta, poco dopo se ne avvertirà il profumo nel respiro! (vero è però che i benefici riconducibili all'olfatto sono i primi a essere avvertiti perché il nostro naso, in stretto contatto con la "centrale operativa" del cervello, gli invia messaggi che investono la sfera psichica prima di quella organica).
L'uso di cospargersi il corpo di oli odorosi per alleviare disturbi fisici o psichici ha radici molto lontane. Terra d'origine dell'aromaterapia fu quasi certamente l'antico Egitto. Alcuni reperti risalenti al 4500 a.C. confermano che questo popolo usava oli profumati, cortecce, resine e spezie a scopo terapeutico, liturgico e divinatorio. Arrivando ai giorni nostri, tra le applicazioni più efficaci dell'aromaterapia c'è quella che unisce gli oli essenziali a principi attivi per creare cosmetici e profumi che favoriscono un generale stato di benessere.
Ma quanto un olio essenziale può essere davvero considerato "puro"?
La purezza di un olio essenziale dipende da alcune regole. Come quella di raccoglierlo proprio nel "momento balsamico", cioè nel periodo, persino nell'ora, in cui la concentrazione di principi odorosi è all'apice. L'estrazione, poi, non ammette perdite di tempo, ecco perché spesso sono distillati direttamente sul campo di raccolta. La loro composizione chimica cambia in base al luogo di provenienza e da pianta a pianta. Inoltre, più sono puri, minore sarà le quantità di olio essenziale che si ricava in fase di estrazione. Un caso su tutti, quello della rosa: per un solo litro d'olio essenziale ci vogliono due tonnellate di petali!
Bergamotto (Citrus bergamia)
Il nome deriva dalla città di Bergamo, dove si racconta che fu venduto la prima volta. L'olio, estratto spremendo le bucce a freddo, ha proprietà energizzanti, antidepressive e rinfrescanti.
Fiori d'arancio (Citrus aurantium)
Antidepressivo e stimolante del sistema nervoso, è un olio dall'aroma floreale-dolce. Nell'antichità i fiori d'arancio erano usati per creare bouquet e ghirlande nuziali allo scopo di calmare l'apprensione nervosa dei due sposi.
Lavanda (Lavandula officinalis)
Gli antichi Romani usavano quest'olio per profumare l'acqua del bagno, tanto che il nome lavanda deriva proprio dal verbo lavare. Massaggiato sulla pelle, agisce da "riequilibratore emotivo", solleva il morale e allevia la depressione dando forza e vitalità.
Legno di rosa (Aniba rosaeodora)
L'olio è estratto per distillazione dei trucioli. Tante sono le specie di legname esistenti conosciute come legno di rosa, ma l'olio essenziale si ricava solo da quella che popola le foreste tropicali del Sudamerica. Ha virtù stimolanti, toniche e antidepressive.
Mandarino (Citrus nobilis)
L'olio estratto da questa pianta ha aroma fresco e agrumato, è tonificante e ha effetti benefici sulla mente affaticata. In Cina il mandarino è un frutto molto pregiato, che veniva offerto ai consiglieri dell'Impero, i Mandarini appunto.
Mirra (Commiphora myrra)
La leggenda narra che la resina, che cola spontaneamente dal tronco di questa pianta, sia il pianto della ninfa Mirra, che affranta per una triste storia d'amore si fece trasformare in un albero. Ecco perchè, ancora oggi, i granuli di Mirra sono chiamati "lacrime". Quest'olio infonde forza e ottimismo e allevia le tensioni. Nell'antichità era usato nei cerimoniali di corteggiamento e seduzione.
Sandalo (Santalum album)
Il suo legno, usato anticamente in India per costruire templi, produce un olio dalle mille virtù, che sul sistema nervoso ha effetto antidepressivo e migliora la qualità del sonno.
Vetiver (Vetiveria zizanoides)
Si estrae per distillazione dalle numerose, piccolissime radici sotterranee bianche di questa pianta erbacea. In India e Sri Lanka è conosciuto come "olio della tranquillità"; si rivela infatti davvero prezioso per il massaggio o il bagno di chi ha problemi di stress.
Ylang Ylang (Canaga odorata)
L'olio di quest'albero che cresce per lo più in Estremo Oriente, specie nelle Filippine, era usato, sin dai tempi degli antichi egizi, per massaggi e bagni aromatici, rasserenanti e stimolatori del pensiero positivo. Ylang Ylang in filippino significa "fiore dei fiori".
Pianta con fiori di Ylang Ylang
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