Passa ai contenuti principali

Essere visionari: dal Trompe-l'oeil a Piero Fornasetti

Locuzione francese che, tradotta letteralmente, significa "inganna occhio": Trompe-l'oeil  indica quella tecnica pittorica che sa creare spazi illusori, che apre finestre su pareti cieche, porte che non portano a nulla, orologi dipinti, immobili nel tempo. Questo effetto illusorio, il miraggio, l'inganno sono i moventi di opere spesso interessanti e curiose grazie alle quali le pareti di una stanza assumono una profondità irreale o creano aperture verso scenari naturali inesistenti.


Camera degli sposi 
- Camera Picta - 
(Castello di San Giorgio - Mantova)
Andrea Mantegna

L'illusione ottica si declina con varie tecniche, da quelle geometriche a quelle dimensionali fino a quelle relative al movimento, per non parlare del gioco dei riflessi, che nasce da una sequenza di specchi, che manipola lo sguardo dello spettatore fino alla vertigine.

Nelle sue espressioni più innovative, la tecnica di un grande illusionista ha coniato magia e ironia: parliamo di Piero Fornasetti, pittore, interior designer, autore di mobili e oggetti, capace di fondere humour e fantasia, decorazioni immaginifiche ed eleganza. Il suo catalogo è una carrellata colta nella pittura e nelle arti decorative di tutti i tempi e il suo inventario iconografico non conosce confini. 


L'influenza di Fornasetti è evidente nei lavori di alcuni giovani designer: armadi che esibiscono, disegnati sulle ante, gli oggetti che dovrebbero nascondere all'interno, accanto a contenitori che celano, dietro un'ingannevole decorazione, la loro vera funzione; tutti esempi che riprendono in chiave contemporanea il gusto di sorprendere e di giocare con il significato degli oggetti.

Portamatite con diagramma musicale

L'estetica di Fornasetti è in grado di risvegliare immagini dell'inconscio collettivo; un suo oggetto non è mai passivo: è in grado di parlare a coloro che hanno conservato la capacità di sentire. La gente ha sempre più bisogno di decorazione perché ha la stessa funzione della musica, che può sembrare non strettamente necessaria ma lo è: è cibo per l'anima.

Piatto con il caratteristico volto della cantante lirica 
Lina Cavalieri

Se volete immergervi nel fantastico mondo di Fornasetti, vi invito a visitare il suo bellissimo sito: 
www.fornasetti.com




Commenti

Post popolari in questo blog

Coconut Lover!? Presente!

Io adoro il COCCO , che oltre ad essere un frutto tropicale, è un alimento con un certo valore nutritivo. Oggi vi svelo qualche curiosità su questo frutto che troverete interessanti se come me siete Cocco Lovers! Il 'cocco ' così come noi lo conosciamo. La noce di cocco è il frutto della palma Cocos nucifera , unica nel suo genere: è una palma alta e snella che può raggiungere i 20-30 metri di altezza. Le sue foglie misurano circa 5 metri. Le foglie vecchie tendono a staccarsi naturalmente lasciando il tronco pulito (utile per gli agricoltori indigeni che salgono sui tronchi per raccogliere i frutti). La 'Coconut Palm' riesce a crescere in terreni anche molto poveri e sabbiosi, ma in un terreno fertile la resa è migliore e la pianta potrebbe produrre fino a 60-70 frutti (o noci) all'anno. Una palma da cocco può diffondere i suoi semi anche a migliaia di chilometri di distanza, grazie alle correnti marine che trasportano il frutto. Grazie anch...

I LOVE NY

Il font del logo è l'American Typewriter disegnato da Joel Kaden e Tony Stan nel 1974. In principio fu una t-shirt, il resto è storia. Parliamo del celeberrimo logo I Love New York con la metafora semiotica cuore/love, abilmente sfruttata dal marchio ed entrata nel linguaggio comune. "I LOVE NY" fu commissionato dal Dipartimento del Commercio di New York nel 1976 in occasione di un concorso pubblicitario bandito per lo sviluppo turistico dello stato di New York e non solo della città, come molti pensano. Fu il designer e illustratore newyorkese Milton Glaser, classe 1939, l'inventore del celebre logo. La Direzione governativa è riuscita, con questa campagna, a promuovere il riscatto di una città che all'epoca era in forte decadenza. Un trionfo senza precedenti, tanto che oggi il marchio è considerato l'archètipo dell'identità per il marketing urbano e per il branding di città e istituzioni pubbliche. Da qui le numerosissime declinazioni oggi evide...

Sfoderiamo gli sci e i Moon Boot?!

Neve a Cortina d'Ampezzo Dicembre, aprono gli impianti e i rifugi, iniziano le folli sciate e la stagione dello snowboard!!!  Il mio equipaggiamento per eccellenza quando penso ai weekend in montagna sono i miei preziosi Moon Boot rosa! Disponibili ormai in tutte le fogge, copiati e imitati anche da prestigiose case di moda.... ma quando sono nati effettivamente i Moon Boot?! Doposci Moon Boot Ambrosiano e Giancarlo Zanatta Rivestimento esterno in nylon impermeabile, gommapiuma come isolante termico, suola ovale e antiscivolo. 1970: in Italia, i fratelli Zanatta a capo di un'azienda di scarponi da sci lanciano una calzatura informale e da riposo. Ispirati all'abbigliamento degli astronauti sbarcati sulla luna nell'estate del 1969, i Moon Boot sono allo stesso tempo un'intuizione tecnica e imprenditoriale, quanto un fenomeno di moda e di costume. Interpreti perfetti di un turismo invernale divenuto fenomeno di massa, i Moon Boot sono semplici, ...