Tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, nelle Antille, terra di schiavi, pirati, marinai e avventurieri, cominciò a diffondersi un distillato ottenuto dalla canna da zucchero: il rum, che a quei tempi, però, era un prodotto di infima qualità, forte e infernale. La svolta si ebbe nel XIX secolo, quando lo spagnolo Facundo Bacardi sviluppò un nuovo processo di produzione. L'ascesa sociale del rum era iniziata.
di Manfred Klimek
Il cioccolato CHUAO è arricchito di nocciole e mandorle. Ha un gusto morbido che non nasconde il sapore di latte e miele. Essendo molto profumato si sposa bene con il principae dei rum, il DEMERARA del 1999. Un rum da veri intenditori. Speziato e fruttato al contempo, è distillato nelle zone caraibiche ed è invecchiato in botti che in precedenza hanno ospitato il Porto, il vino dolce e liquoroso per antonomasia.
di Manfred Klimek
Non solo Bacardi quindi, ma tanti produttori oggi si contendono uno dei distillati più bevuti al mondo. Tra le varietà il RUM BIANCO, RUM ORO, RUM SCURO, RUM ANEJO e RUM SPEZIATI.
L'abbinamento rum e cioccolato è uno dei più raffinati, così come il sigaro accompagna da sempre il momento della degustazione di un buon rum.
A Cuba il numero di case produttrici di sigari è sterminato. I sigari più pregiati e costosi sono senza dubbio i Cohiba, nella loro tipica confezione giallo-nera-dorata che salta subito all’occhio nelle vetrine dei negozi, il top per gli amanti del fumare lento. Sono venduti come "cigarros de Fidel", i sigari che Fidel Castro tiene in bocca nelle sue storiche fotografie ufficiali, e forse per questo anche diventati così costosi.
A ruota seguono i sigari Montecristo, marca preferita da Che Guevara: la loro valenza storica influisce ancora oggi sul prezzo.
A ruota seguono i sigari Montecristo, marca preferita da Che Guevara: la loro valenza storica influisce ancora oggi sul prezzo.
Tra le grandi marche, molto apprezzate all’estero, non bisogna dimenticare i Partagas (sapevate che la stessa fabbrica in centro a L’Avana produce anche Cohiba e Montecristo?) Romeo y Julieta – quelli col miglior rapporto qualità/prezzo – gli Hoyo de Monterrey, i Josè L. Pedra – meno commerciali e più difficili da reperire – e gli H. Upmann, i preferiti di John Fitzgerald Kennedy.
Il cioccolato è ritenuto un cibo pregiato e al pari di altri alimenti nobili va degustato ed esaltato con gli accostamenti adatti. Ecco dei connubi suggeriti dal Park Hyatt di Milano tra cioccolato e rum ricercati!
Il cioccolato APURIMAC realizzato con cacao peruviano, è molto cremoso e profuma di fiori. Contiene solo il 30% di zucchero e si abbina bene con il BRISTOL Classic Rum, sempre di origine peruviana. Questo rum invecchia a 2000 metri di altezza, ha un retrogusto alla vaniglia ed è molto speziato. Essendo quindi ben strutturato, si abbina divinamente con l'Apurimac che è molto aromatico e delicato.
Un altro ottimo abbinamento è formato dal cioccolato CRIOLLO con il rum di TOBAGO, ex distilleria Caroni, entrambi provenienti da Trinidad. Il cacao Criollo è una varietà antica risalente ai Maia e il cioccolato che ne deriva sa di frutta secca ed è considerato uno dei migliori al mondo. Il rum Tobago ha un sapore robusto, speziato e sfoggia un retrogusto di frutta secca e di tabacco, ma l'aroma che predomina sulle altre è il sapore di legno. Rispetto al rum del Perù è molto più alcolico.
Tra i prodotti DOMORI, spicca la granella di fava di cacao ricoperta di cioccolato: queste praline sanno di agrumi, banane e profumano di fiori. A questa delicatezza si abbina benissimo il rum OPTHIMUS, invecchiato 25 anni della Repubblica Dominicana.
Il cioccolato CHUAO è arricchito di nocciole e mandorle. Ha un gusto morbido che non nasconde il sapore di latte e miele. Essendo molto profumato si sposa bene con il principae dei rum, il DEMERARA del 1999. Un rum da veri intenditori. Speziato e fruttato al contempo, è distillato nelle zone caraibiche ed è invecchiato in botti che in precedenza hanno ospitato il Porto, il vino dolce e liquoroso per antonomasia.
Scorcio mozzafiato delle isole Antille
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