Tilson fa storicamente parte di quel gruppo di artisti inglesi che, già alla metà degli anni Cinquanta, adottarono nel loro repertorio espressivo elementi della cultura popolare: fumetti, pagine di tabloid, fotografie e perfino immagini delle fiction televisive. Parliamo della pop art, una delle concezioni più "sovversive" dell'arte del XX secolo, che affermava infatti che "niente è più estraneo all'arte dell'idea di essere semplicemente il riflesso delle cose raffigurate". La stessa cosa accadeva contemporaneamente negli Stati Uniti e il fenomeno assunse la connotazione di una vera e propria rivoluzione, come venne definita quando essa si manifestò clamorosamente alla Biennale di Venezia del 1964, nella quale il Gran Premio venne assegnato a Robert Rauschenberg e dove Joe Tilson esponeva, nel padiglione della Gran Bretagna, opere che sarebbero diventate storiche quali Vox-Box, Ziggurat-Box e Key-Box. Pochi colsero allora la differenza tra le due proposizioni: prevalentemente tesa alla esaltazione dei feticci della pubblicità e del consumo quella americana, volta invece verso più profondi riferimenti culturali e storici quella inglese.
Empire State Building
Joe Tilson
1967
Uno degli aspetti più sorprendenti del "fare arte" di Joe Tilson è certamente quella sua straordinaria capacità di "volgere a proprio vantaggio" ogni materiale e qualsivoglia procedimento tecnico. La pittura e la scultura, il disegno e la grafica, il legno, il vetro e la ceramica, cioè tutti i mezzi dell'espressività artistica sembrano rispondere docilmente alle esigenze della sua cifra formale, alla manifestazione del suo personale mondo immaginativo.
Forme mitiche come lo "Ziggurat", elementi simbolici in antiche culture come il melograno, la spiga e l'uva, vengono da lui manifestati nei modi formali tipici della pop art. Dunque la sua personale strategia espressiva si serve di ogni possibile riferimento, interessata com'è a manifestare solo una poetica e fantastica architettura formale.
Ziggurat-Box
Tilson sa bene che anche le grandi opere storiche non consentono più un utile confronto perchè, è stato detto, "hanno smesso di dire e si limitano ormai solo ad essere". Ma sa altrettanto bene che è soltanto all'interno di questa difficile e contraddittoria condizione esistenziale che egli può tentare la manifestazione del suo personale e irrinunciabile sogno dell'arte.
Transparency - Clip-o-Matic-Lips
Joe Tilson
1967-8
di Enzo Di Martino - tratto da Sofà, Quadrimestrale Dei Sensi Nell'arte
Commenti
Posta un commento